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Già in articoli precedenti ci siamo occupati della cultura orientale del sonno, soffermandoci sui cuscini di giada in uso nell’antica Cina. Anche nell’articolo di oggi parleremo di cuscini orientali, in particolare del cuscino usato dalle geisha giapponesi: hakomakura.

Una vita nipponica vista dagli italiani

Tutti, o almeno la maggior parte di voi, conoscono l’opera di Puccini “Madama Butterfly”. Storia del tragico amore di una fanciulla giapponese per un americano.

Grazie a questo dramma, datato 1904, la cultura occidentale, in particolare quella nostrana, entrava a conoscenza di parte di quel mondo isolato che era il Giappone del XIX secolo.

La cultura nipponica era una curiosità esotica, così diversa dalla nostra; tanto che, ancora oggi, le differenze degli stili di vita tra noi e l’”Estremo Oriente”, suscitano interesse, ma anche incomprensioni.

Prima tra tutte il termine geisha (芸者), che nell’immaginario comune è sinonimo di escort di lusso.
Tuttavia, queste figure per noi così ambigue, erano semplicemente delle intrattenitrici, anzi, il significato letterale dei kanji che compongono il vocabolo è gei () → arte e sha () → persona, che uniti significano “artista” o “persona d’arte”. Niente a che vedere con l’immagine comune.

Il compito di queste artiste era (e in alcune parti del Giappone ancora è) intrattenere le persone. Ciò era fatto grazie alle arti, tra cui il canto, la danza, la musica, la calligrafia, la dialettica e l’etichetta.

Per questo motivo il loro aspetto era estremamente curato ed elaborato. Dovevano essere il modello ideale di donna nella cultura nipponica. Pertanto trucco, abiti e acconciature erano curati in modo da rasentare la perfezione. Tutto nel rispetto dei canoni precisi del gusto dell’epoca.
L’immagine tipica della geisha, avvolta nel suo kimono, con il trucco bianco e l’acconciatura caratteristica e simmetrica è entrata a conoscenza del mondo grazie all’operato di un fotografo italiano (più precisamente vicentino) Adolfo Farsari, vissuto nel XIX proprio in Giappone.

Scomode per essere perfette

Dovendo essere sempre perfette le geisha si sottoponevano a lunghissime sessioni di preparazione. Nelle quali si vestivano, si truccavano e soprattutto si acconciavano i capelli. In dettaglio, per realizzare l’elaborata acconciatura, che doveva essere perfettamente simmetrica e ricordare, da dietro, la forma di una pesca tagliata a metà, servivano diverse ore.

Di conseguenza la seduta dal parrucchiere avveniva una volta alla settimana.

Per evitare che, durante il sonno, l’acconciatura si rovinasse o scomponesse le geisha dormivano su un particolarissimo cuscino: hakomakura (箱枕) o takamakura (高枕).

Su questo poggiavano il collo o parte della nuca per mantenere il capo sollevato dal suolo, mantenendo così in condizioni perfette i capelli. Infatti la testa restava sollevata dal materasso (futon), pur senza rinunciare al supporto dato da un guanciale.

Hakomakura era in genere realizzato in due parti. Un sostegno di legno, sottile e resistente e una parte morbida imbottita, solitamente a forma di forcella o di involto di tessuto, più larga della sottostante, dove appoggiarsi.

Non sappiamo quanto fosse comoda tale soluzione. Certamente permetteva alle geisha di non doversi sottoporre a delle stancanti sedute di preparazione, ogni giorno per risistemarsi i capelli e il trucco.

Imparare a dormire 

Geisha addormentatePer dormire, il supporto veniva posto più in basso di un normale cuscino, in modo tale da poggiarvi il collo o la parte inferiore della nuca. La posizione prediletta era supina, forse perché più confortevole e naturale. Tuttavia, alcune fotografie, scattate proprio da Farsari, ne attestano un utilizzo anche laterale.

Per abituare le maiko (apprendista geisha) a utilizzare hakomakura, serviva pratica. Prima di addormentarsi il loro istruttore ponesse del riso vicino alla base del “cuscino”.
Questo, in caso di scorretto utilizzo o di scivoloni, si sarebbe appiccicato ai capelli a causa dei prodotti utilizzati per la loro cura. Soprattutto pomate, lucidi e oli profumati per mantenerne il colore e la posizione.

Tuttavia oggi, a distanza di secoli, non è più necessario dormire scomode per esser belle, per questo è meglio scegliere i cuscini più comodi ed adatti.

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