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Il solstizio d’estate, che segna il giorno più lungo dell’anno nell’emisfero settentrionale, avviene tradizionalmente il 21 giugno verso mezzanotte. Il termine, usato per indicare la giornata, indica in realtà l’evento che si verifica quando l’inclinazione della Terra verso il Sole è al suo massimo e quindi la stella punta direttamente sul Tropico del Cancro.

Il solstizio d’estate è valido solo a metà

In altre parole, oggi è il giorno più lungo dell’anno nell’emisfero settentrionale, il nostro, con 14 ore, 53 minuti circa di luce. Questa luce prolungata rende difficile per molte persone alle latitudini settentrionali sapere quando andare a dormire, se non guardano un orologio. Molti invece ne approfittano per cacciare le lucciole. Oltre il circolo polare artico si verifica l’evento del Sole a Mezzanotte. Insomma per noi è un’evento da segnare sul calendario. Dato che influenza la nostra esistenza. Invece il Sole di mezzanotte non è un problema per molti altri animali.

Mentre in questo giorno, che offre ben 24 ore di luce continua al di sopra del Circolo Polare Artico, noi umani, alle latitudini settentrionali, festeggiamo con eventi speciali. Come il torneo di golf notturno a Dawson City, Yukon, Canada, o il festival del campeggio in Inghilterra a Stonehenge. Senza che ci sia bisogno di un orologio, i festeggiamenti possono ignorare qualsiasi durata, dato che la nostra specie è terribile nel regolare il suo ritmo sonno-veglia, in confronto ad altri animali evoluti. Questo avviene secondo uno studio del 1974 su The Journal of Physiology. Questo perché la luce ha un effetto importante sul ritmo circadiano del corpo umano, o sul ciclo sonno-veglia; ma anche perché nel corso della nostra evoluzione abbiamo modificato i ritmi vitali a seconda di varie esigenze.

Come vivono gli animali il solstizio d’estate

Come fanno gli animali nelle latitudini settentrionali a controllare naturalmente i loro cicli sonno-veglia in condizioni di luce diurna perenne? Ci sono animali che smettono di avere un periodo di sonno prolungato e abbandonano il loro solito ritmo quotidiano durante questo periodo dell’anno, per essere più attivi o riposare in maniera ottimizzata.

Ad esempio, i gambecchi semipalmati – piccoli uccelli marini bianchi e marroni che si riproducono al di sopra del Circolo Polare Artico (avete visto il cortometraggio “Piper”)  – non sono turbati dai lunghi periodi di luce del giorno. Alternano ore di sonno e di veglia con il loro compagno di nidificazione per tutto il giorno. Quando il maschio è attivo, la femmina è al nido, che riposa e viceversa. Quindi le ore di sonno e veglia vengono suddivise equamente tra i due.

Le renne sono incuranti dell’esistenza di un ciclo luce-buio durante i mesi estivi. Invece, i loro cicli di sonno sono regolati da un ritmo ultradiano. Il che significa che dormono ogni volta che hanno bisogno, ad esempio per digerire il cibo. Perdono quel lungo periodo di sonno che normalmente hanno i mammiferi, ma si concedono un sacco di sonnellini durante il giorno. In questo modo anche gli spostamenti sono più efficienti.

Oltre il polo…

Questo accade solo nelle specie polari, perché il loro comportamento non è trascinato da cicli chiari e scuri,essendosi evolute in un’ambiente in cui la giornata segue un ritmo anomalo. Durante questo periodo dell’anno, si perde il vantaggio per gli animali di essere attivi in ​​un particolare momento della giornata o della notte. Ad esempio, la brucata notturna non permette di risparmiare energia né protegge dai predatori dal momento che è sempre giorno.

Ma non tutte le specie polari abbandonano il loro ritmo circadiano. Ad esempio, gli scoiattoli si attengono ai loro programmi di sonno durante tutto l’anno. Si ritirano nelle loro tane durante la parte più buia della giornata in estate, in un momento che non è ancora così buio, ma più simile al crepuscolo per risparmiare energia.

Gli scienziati stanno ancora lavorando per capire cosa c’è di diverso negli animali polari che mantengono ritmi dormienti circadiani e quelli che hanno sviluppato ritmi ultradiani. Con l’aumento della temperatura media globale, gli animali si stanno trasferendo a latitudini più alte, quindi, secondo gli esperti, sarà interessante vedere come animali che non sono stati esposti alle condizioni polari risponderanno mentre si spostano verso nord.

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Fonti: https://www.livescience.com

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