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Parliamo ancora di materassi, facendo una provocazione: quanto dura un materasso? La risposta non è così sintetica come ci si potrebbe aspettare normalmente; anzi. Il discorso è davvero lungo e complesso, quasi come se stessimo parlando di automobili; perché i fattori da considerare sono davvero numerosi e vanno tutti tenuti in debita considerazione.

Il “chilometraggio del materasso”

Per capire quanto dura un materasso inizieremo col paragonarlo ad un’automobile qualsiasi; non una fuoriserie che resta 200 giorni all’anno in garage oppure alla jeep che usate nel fine settimana per andare in montagna. Dovete pensare alla vostra prima auto, quella con cui andate e tornate ogni giorno da lavoro; fate la spesa; le gite domenicali e accompagnate i bambini a calcio. Quindi un mezzo che sfruttate al 100%, per molte ore al giorno; per tutti i giorni.

Ecco, il materasso va considerato come un’auto di questo tipo, che viene usata per circa 8 ore ogni giorno alla velocità media di 40 km/h, su strade urbane e non. In pratica sarebbe come se percorreste con esso 320 chilometri al giorno (sempre rispettando i limiti). Ovviamente il discorso che stiamo facendo è astratto, perché il materasso non va da nessuna parte; serve però a farvi capire al fatto che esso è comunque sottoposto ad una certa quantità di stress che, a prescindere dal tipo di materasso e dal suo prezzo, ne determinerà l’usura.

Chi usa il materasso e come lo usa?

Fatta questa breve premessa è importante, per determinare quanto dura un materasso, capire chi riposerà su quel materasso. Quindi il suo peso, la sua statura e le sue abitudini incidono significativamente sul livello di usura del materasso. Ovviamente un materasso che è utilizzato tutti i giorni da una persona di 80 chilogrammi, avrà una durata inferiore di un materasso che viene usato durante le vacanze da una ragazza di 40 chilogrammi; ma questo è logico.

Se il materasso è usato solo per dormire la notte, viene sfoderato e lavato regolarmente, durerà molto più tempo di un materasso che non è sottoposto a regolare manutenzione. Esistono inoltre abitudini che è consigliabile evitare per non ridurre drasticamente la durata del materasso (ne abbiamo già parlato in un altro nostro articolo). Se trattato bene un materasso può durare per molti anni, senza presentare problemi o difetti.

I segnali per capire che è ora di cambiare

Indipendentemente dal tempo passato ad usarlo e dal tipo di utilizzo che è stato fatto, il materasso una volta giunto al limite inizierà a mandare dei segnali. Infatti perderà la sua rigidità originaria, diventando troppo morbido, oppure si indurirà più del dovuto. Si creeranno protuberanze, avvallamenti, oltre a cedimenti sui bordi del materasso e agli angoli. Peggiorando la qualità del nostro riposo.

Una buona regola da considerare per comprendere se bisogna sostituire o no il nostro materasso è capire come ci sentiamo al mattino, dopo averci dormito sopra. Se abbiamo passato le ultime notti a svegliarci, oppure a girarci e rigirarci cercando di prendere sonno, forse è ora di cambiare materasso. Quello in nostro possesso probabilmente avrà la parte interna consumata; indipendentemente dal materiale con cui è realizzata. Altro indicatore, utilizzabile per i materassi a molle, possono essere i cigolii o altri rumori sospetti.

La capacità di adattamento del corpo

Il corpo umano ha una grande capacità di adattarsi, per questa ragione non è troppo difficile addormentarsi in situazioni scomode, anche sui materassi di qualità peggiore. Tuttavia se il nostro materasso è arrivato vicino alla sua “data di scadenza”, non sarà strano svegliarci con dolori nelle zone sensibili del nostro corpo, soprattutto il collo, gli arti e i fianchi.

Assieme all’abitudine, la capacità di adattarsi al nostro materasso può non farci capire quanto dura un materasso. Infatti molto spesso tendiamo a sottovalutare il fatto di svegliarci con fastidi alla schiena, tuttavia questo può essere considerato un vero e proprio segnale d’allerta sullo stato del nostro materasso; che va cambiato per evitare l’insorgere o l’aggravarsi di patologie connesse alla colonna vertebrale.

L’accumulo di sostanze

In tutti i materassi si accumula una notevole quantità di sostanze: polvere, sudore e altri residui; che sarà logicamente maggiore quanto più lungo sarà il periodo di utilizzo dei materassi. Queste sostanze favoriscono l’infestazione di batteri, virus, spore e acari (di cui abbiamo già parlato in un altro nostro articolo), che si annidano nell’imbottitura e nella lastra interna. Per questo, sotto il profilo igienico-sanitario, anche mantenendo costantemente pulito e igienizzato il materasso, più si utilizzerà il materasso, minore sarà il livello di igiene del nostro riposo.

Parliamo in cifre brute, per meglio rendere l’idea della quantità di residui che si accumulano in un materasso. Ogni notte un adulto di corporatura media espelle fino a ½ litro di sudore e altri umori, parte dei quali evaporano, mentre altri si depositano nel letto; in più perdiamo circa 1 grammo di pelle e forfora che resta sul cuscino e sul materasso. In circa 5 anni nel nostro materasso si accumulano più di 150 grammi di polvere (30 grammi all’anno); che si compone di particelle organiche e non organiche.

Il tipo di materasso

Tutto ciò che abbiamo detto finora rende abbastanza bene l’idea di come percepiamo solo una piccola parte del materasso su cui dormiamo, spesso più per abitudine che per altro. Quindi capire quanto dura un materasso che utilizziamo spesso da un’esame superficiale è praticamente impossibile. Certamente, se i dolori alla schiena e al collo si fanno sentire più spesso; oppure se siamo sicuri di avere il materasso da troppo tempo, bisogna provvedere quanto prima a sostituirlo.

Tuttavia, come molte altre volte abbiamo detto, esistono sul mercato innumerevoli tipi di materassi, ciascuno dei quali ha una durata media prestabilita che dipende dal materiale della lastra interna e dalla qualità del prodotto. Vediamo quindi quanto dura un materasso in media a seconda del materiale:

1. Materasso futon, il materasso tradizionale giapponese (leggi l’articolo completo qui), può durare dai 4 ai 5 anni, prima di iniziare a perdere le sue caratteristiche.

2. Materassi a molle, in media i materassi a molle di qualsiasi tipo resistono dai 6 agli 8 anni; dopodiché le molle iniziano a perdere rigidità oppure ad arrugginirsi.

3. Materasso ortopedico a molle, articolo di grande utilizzo in Italia, a discapito dell’opinione diffusa che lo vede come “materasso eterno”; la sua durata utile è di poco più di 8 anni.

4. Materasso in memory foam, considerati dagli esperti l’articolo migliore sul mercato, sia per qualità che per prezzo, sono molto validi e hanno una durata utile di 8-10 anni, che però può aumentare o diminuire di molto a seconda della qualità del prodotto.

5. Materasso in lattice, tradizionale materasso d’élite, realizzato con il lattice (per vedere come leggi l’articolo), ha una durata di 8 anni, prima che i polimeri si disgreghino.

6. Materasso ad acqua, nato nell’antichità (leggi l’articolo completo) in media si tratta di un prodotto abbastanza longevo, la sua vita utile è di 9 anni.

7. Materasso ad aria, inventato nella prima metà dell’800; ci siamo già occupati di questo prodotto , la cui durata varia molto in base all’utilizzo e alla qualità, si va dai 5 ai 10 anni.

Come si può notare, facendo una media veloce per capire quanto dura un materasso indipendentemente dal materiale, senza contare il tipo di utilizzo e la qualità del prodotto, si potrà constatare come la durata media di un materasso è 8 anni per quasi tutti i tipi di prodotto. Se riprendiamo il paragone con l’auto, fatto prima, è come se “percorressimo” con essa quasi 1 milione di chilometri (934.400 km per essere precisi); senza sforzare il motore e facendo tutti i controlli periodici.

L’importanza della qualità

Abbiamo lasciato questo fattore per ultimo, in modo da dargli il giusto peso, come è logico che sia. Più la qualità di un materasso sarà elevata, maggiore sarà la sua durata. Questa affermazione appare piuttosto scontata, come la deduzione successiva: più un materasso costa, più alta sarà la sua qualità. Questo è vero, ma solo in parte, perché non bisogna acquistare materassi a prezzi spropositati per avere un prodotto che ci accompagni durante il nostro riposo.

Per avere un’idea, abbastanza precisa, sulla durata che può avere un materasso si possono controllare le garanzie con cui esso è venduto. Queste coprono servono logicamente a coprire difetti di produzione; tuttavia possono darci anche un indizio abbastanza preciso di quanto dura un materasso di quel determinato brand, se tenuto nei dovuti modi e regolarmente pulito e lavato. Questo perché i prodotti vengono sottoposti a numerosi test prima di essere immessi sul mercato e tra questi anche il test di utilizzo, che serve a dare una stima di quanto potrà essere utilizzato il materasso.

Nell’elenco precedente abbiamo visto che per un prodotto di qualità media la durata si aggira attorno agli 8 anni, che in alcuni casi aumentano all’aumentare della qualità del prodotto.

In sintesi

Ricapitoliamo tutto quanto abbiamo detto: per stabilire quanto dura un materasso bisogna tenere in considerazione:

Chi lo sta usando, quindi quanto pesa e quanto è alto;
Quante ore al giorno lo usa;
Come lo utilizza, ossia quanto spesso procede alla pulizia e al lavaggio;
Come si sente dopo averci dormito sopra;
Che tipo di materasso è;
Quale è la durata della garanzia oppure, per quanti anni di utilizzo è consigliato.

Tenendo in conto questi fattori e di tutte quante le cifre che abbiamo raccolto prima di produrre questo articolo; potrete farvi un’idea piuttosto precisa di quanto dura un materasso; di conseguenza potrete anche calcolare qual’è la durata residua del vostro materasso.

 

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