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Il mercato in continua espansione del buon riposo ha portato a un’accanita concorrenza nel settore, che ha comportato un repentino calo dei prezzi e della qualità prodotto, ma anche a differenti trovate pubblicitarie. Queste portano (purtroppo inevitabilmente) il cliente a orientare la sua scelta su prodotti dal prezzo più abbordabile, con soluzioni di marketing improponibili. In dettaglio bisogna chiedersi quanto a lungo bisogna provare il materasso.

Scegliere il materasso online

Per meglio chiarire l’argomento odierno immedesimiamoci in un cliente che vede un materasso in memory in vendita online. Ci sono due cose che in caso di acquisti online ci attraggono inizialmente come clienti: prezzo e recensioni. La prima per ovvi normalissimi motivi, a tutti piace risparmiare, anzi tutti cerchiamo il miglior rapporto qualità:prezzo; il secondo perché comprando qualcosa via internet non abbiamo la percezione fisica del prodotto, quindi, le recensioni lasciate da chi prima di noi ha acquistato, sono un buon indicatore di qualità.

Una volta identificato però il materasso con il miglior rapporto qualità:prezzo, che rispetti le nostre esigenze e che (magari) sia anche spedito gratuitamente a casa nostra, resta in noi comunque un dubbio residuo: ma se poi non ci piace il nuovo materasso? A questo punto cerchiamo un rivenditore autorizzato, un negozio che abbia quel modello (facilmente ad un prezzo maggiore), per provarlo quei 10/30 minuti e sentire come ci troviamo.

Provare il materasso in negozio

Ne abbiamo già parlato dell’argomento in un nostro precedente articolo (che può essere letto aprendo questo link). Ma qui riproponiamo lo stesso contenuto in maniera estremamente più stringata. In uno showroom di vendita complementi d’arredo, quanto a lungo possiamo sdraiarci per sentire se il materasso che vogliamo acquistare è quello giusto per noi.

Tutti converremo che non sarà certo una prova di mezz’ora a farci capire come ci troviamo sul materasso nuovo; a meno che l’obiettivo non sia constatare che il materasso nuovo è diverso da quello che abbiamo a casa. Provare il materasso non serve a molto, piuttosto serve utilizzare il materasso. Infatti solo dopo almeno 10 giorni di utilizzo possiamo capire se il materasso (che si presume abbiamo comprato) fa al caso nostro.

La formula del soddisfatti o rimborsati

Per ovviare a questo problema, è possibile orientare la nostra scelta su di un prodotto che offra qualche tipo di garanzia del tipo “Soddisfatti o rimborsati” che vada ben al di là della garanzia legale prevista normalmente dal codice del consumo. Questa garanzia ci permette di scegliere, acquistare e ricevere un prodotto, usarlo per un certo margine di tempo e poi, in caso non fossimo soddisfatti dell’acquisto, renderlo per ricevere un rimborso.

In caso di un materasso questa formula sembra essere l’ideale, anzi fa proprio al caso di chiunque; sia perché per provare un materasso ci vuole tempo, sia perché si tratta di un bene costoso. Ragioni per cui, ricevere un rimborso della cifra spesa è sempre un’ottima cosa. E questo ci porta molto spesso a scegliere un prodotto che abbia questo tipo di garanzia (e giustamente, mi permetto di aggiungere). Tuttavia questo è valido se ci informiamo poco, perché ci sono due cose da sapere sul fatto di provare il materasso per 40 notti o più.

Il doppio lato oscuro della durata della formula

Essendo Stato membro dell’Unione Europea, l’Italia si trova a dover accettare le Direttive Comunitarie. Queste danno al nostro Stato, inteso come insieme di cittadini, dei modelli e delle linee guida da rispettare. Tra queste la direttiva 2011/83/UE, da noi recepita con il D.lgs. 21/2014, modifica alcune parti del codice del consumo, in dettaglio, per quei beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti, prevede un’eccezione del diritto di recesso, per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna. Tra cui il materasso sottovuoto. A causa di questo, al di là delle considerazioni personali, esiste una normativa che impedisce di rendere un materasso una volta che sia stato usato.

Tolta questa considerazione fattuale, sorge lecito porci una seconda domanda: che fine fanno i materassi che sono stati resi dopo essere stati utilizzati anche 100 notti? La risposta è estremamente semplice, vengono riqualificati, igienizzati e rimessi sottovuoto, in una parola riqualificati. Il procedimento è piuttosto costoso, se eseguito con i giusti passaggi; ma di certo non renderà il materasso nuovo. Bensì lo renderà come nuovo (intendiamoci, come acquistare un’auto di seconda mano a Km0, ma pagandola per nuova). Meno costoso, ma deleterio e impossibile da sostenere per un’azienda è il corretto smaltimento del materasso, che può subire gravi perdite da questa formula. Ecco perché, i materassi che rientrano grazie alle formule soddisfatti o rimborsati, vengono spesso riqualificati e rimessi sul mercato. Detto tutto questo, dipende su che materasso vogliamo dormire.

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