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Cuscini, sostantivo maschile plurale, dal singolare cuscino; vocabolo con cui si indica un sacchetto di forma squadrata o tondeggiante, solitamente in tela, con un’imbottitura soffice. Può avere finalità ornamentali, se realizzato con tessuti pregiati, oppure per sostenere una parte del corpo. In questo caso si avranno cuscini da letto, cuscini da divano per il capo e cuscini da sedia per il fondoschiena.

Questa è una definizione standard per i cuscini, simile a quella che troverete su un qualsiasi dizionario. Quello che faremo però oggi sarà spingerci oltre, affrontando un discorso a 360° per quanto riguarda i cuscini.

Cuscini e pillows, perché termini così diversi?

A differenza della parola materasso, che possiamo dividere a seconda dell’origine del termine in due grandi gruppi (come abbiamo visto in un altro articolo); per i cuscini il discorso della nascita del termine è diverso. Avendo una grande varietà di nomi a seconda della nazione.

Italia

Partiamo dall’origine della parola italiana cuscino; essa deriva dal latino medievale coxinum; un sostantivo che deriva da coxa, “coscia”, del quale rappresenta il diminutivo, per cui “piccola coscia”, o in senso esteso, “cuscino per sedere”. Originariamente il cuscino era quindi indicato come un supporto per il corpo morbido, così come lo sono i glutei, oppure come qualcosa su cui sedersi.

Regno Unito

La parola inglese con cui si indicano i cuscini è pillows, al singolare pillow. Questa deriva dal vocabolo in inglese medievale pilwe; che, a sua volta, si può far risalire all’inglese arcaico pyle, simile al germanico pulwin e al latino pulvinus, che significa “piccolo cuscino”. La parola impiegò diverso tempo a diffondersi, si reputa che iniziò ad entrare di largo utilizzo attorno al 1100.

Spagna

In spagnolo cuscino si dice almohada, dall’arabo mujadda (مخدة), al quale si aggiunge il prefisso al- , fungente da articolo determinativo. Il risultato è almujadda, cioè cuscino. La radice di questa parola, jadd, significa “lato” o “guancia”. Questo per via del fatto che il cuscino sostiene la guancia o il capo di coloro che si coricano di lato. Altro vocabolo spagnolo è cabecera, da cabeza, ossia testa.

Francia

In Francia si usa oreiller, che in francese antico significava letteralmente “orecchiere”. La parola è composta da oreille, che vuol dire orecchio, a cui va aggiunto il suffisso -er. Anch’essa deriva dal latino, auriculare, sostantivo derivato dall’aggettivo auricularis, che è parecchio simile all’italiano odierno. Quindi i cuscini in francese sono coloro che reggono le orecchie.

Germania

Infine, in lingua tedesca cuscino (o cuscini, senza differenza tra plurale e singolare) si dice kissen. L’origine della parola è simile a küssen, che significa baciare, forse per via della grande vicinanza dei cuscini con il nostro volto e la nostra bocca. Altra ipotesi sull’origine del termine è che derivi dal proto-francese coisson, evolutosi probabilmente dal latino culcita, che vuol dire materasso.

I cuscini nella storia

Abbiamo visto che nelle diverse culture la parola cuscino ha avuto sviluppi differenti nel corso dei secoli; ma quale è stato lo sviluppo dei cuscini nella storia? Cercheremo di vedere a grandi linee l’evoluzione dei cuscini, in modo analogo agli articoli in cui abbiamo parlato della storia dei materassi (se siete interessati potete leggere l’articolo completo qui).

Nella Mesopotamia

Il primo utilizzo del cuscino si reputa risalga all’incirca al 7000 a.C., tra i popoli della Mezzaluna Fertile. In questo periodo, come avveniva anche per i materassi, i cuscini erano appannaggio delle persone più abbienti. Maggiore era il numero di cuscini sul letto di qualcuno, maggiore era il suo prestigio e l’influenza che aveva sul resto della popolazione.

Oltre ad essere una specie di primitivo status symbol; come oggi possono essere le auto di lusso o i gioielli, la loro funzionalità era essenzialmente pratica; infatti già allora le persone soffrivano di dolori al collo, alla schiena o alle spalle. I cuscini erano il mezzo per cercare di dormire nella giusta postura, per risolvere o prevenire i dolori alla colonna vertebrale.Un altro motivo per cui erano necessari i cuscini va ricercato nelle condizioni igieniche dei giacigli; ovviamente 10000 anni la pulizia e lo sporco erano assai differenti da oggi, ragion per cui senza che si tenesse il capo sollevato dal materasso non era insolito che lo sporco, gli insetti e i batteri arrivassero alle vie respiratorie durante la notte, portando malattie e peggiorando il sonno.

Antico egitto

Per quanto riguarda i cuscini nell’Antico Egitto, l’uso principale per cui li conosciamo è associato alle mummie. Cuscini primordiali sono stati rinvenuti in tombe della XI dinastia, databili quindi dal 2055 al 1985 a.C. I cuscini egizi erano costruiti in legno o in pietra, per tenere sollevato il capo durante il riposo. Nonostante questo il loro uso principale era per tenere sollevata la testa ai defunti; infatti nel cranio essi reputavano che ci fosse l’essenza vitale e pertanto fosse una parte del corpo sacra. L’uso dei cuscini nella vita di tutti i giorni mischiava l’avanzata tecnologia medica, con una buona dose di magia e superstizione. Infatti già allora i cuscini erano usati per mantenere una corretta circolazione del sangue e per allontanare i demoni durante il riposo.

Europa

In Europa, secoli dopo, presso i Greci e più tardi presso i Romani, i cuscini iniziarono a diventare più simili a quelli che conosciamo oggi. Questi erano riempiti di canne, piume o paglia, per essere comodi e più soffici. Nonostante il cuscino fosse ancora un oggetto di lusso (così come i materassi d’altro canto); iniziava ad essere diffuso sempre di più, arrivando anche alle persone dei ceti più umili, che cercavano un modo per dare il corretto supporto alla testa, tramite oggetti in legno ad esempio o rudimentali sacchi in tessuto. Gli scavi di Roma e Pompei ci hanno restituito una quantità enorme di suppellettili, con informazioni sulla vita quotidiana dei nostri antenati. Tra cui anche la struttura del letto, spesso in muratura, con cuscino in pietra integrato.

Con la venuta del Cristianesimo e la successiva caduta dell’Impero Romano d’Occidente, il Medioevo determinò un radicale mutamento dei costumi. Il cuscino si diffuse soprattutto nelle chiese, per favorire i momenti di preghiera in ginocchio e la confessione; in modo simile a quanto accade al giorno d’oggi. Nonostante questo rimase in auge l’usanza, probabilmente passata da Egizi, Greci e Romani, di porre un cuscino sotto il capo dei defunti. Con il passare del tempo il cuscino iniziò a diffondersi sempre di più, diventando parecchio simile a quello che conosciamo al giorno d’oggi, soprattutto grazie ai commerci con il Medio Oriente. (Del cuscino nella Cina Antica abbiamo invece già parlato in un altro nostro articolo.)

Il classico cuscino

Abbiamo già detto in un nostro precedente articolo che i cuscini essenzialmente si suddividono in cuscini imbottiti e cuscini con lastra interna in memory o in lattice forato. Questo discorso è valido per i cuscini da letto, siano essi di misura standard 70×40 centimetri oppure di altre dimensioni. (Per vedere la differenza tra cuscini imbottiti e cuscini in memory leggi questo articolo). Le dimensioni del cuscino variano poi in base alle esigenze di chi lo acquista e delle dimensioni del letto su cui andrà poi a riposare.

Menzione a parte merita il cuscino in memory foam ondulato, concepito appositamente e specificamente per coloro che soffrono di dolori alle vertebre cervicali. Questo grazie alla sua particolare forma sostiene alla perfezione il peso della testa, adattandosi anche grazie al calore corporeo sulla forma più adatta per il miglior sostegno possibile, eliminando tutti i possibili punti di pressione e sollecitazione, risolvendo così anche i problemi circolatori.

Non solo sul letto…

Oltre al cuscino da letto esistono altri tipi di cuscino; i più noti sono i cuscini da viaggio; che permettono di dormire e riposare in auto o in aereo senza svegliarsi con dolori al collo e senza dover rinunciare al supporto di un buon cuscino. Grazie alla loro forma a “U”, vengono posizionati sul retro del collo, per mantenerlo in posizione. Può capitare che un cuscino di questo tipo faccia cascare la testa in avanti, causando comunque dei dolori alla muscolatura del collo, sollecitando le vertebre cervicali.

Simili a questi, ma di tutt’altro utilizzo sono i cuscini a ciambella, o cuscino per glutei. Questi particolari cuscini hanno una forma toroidale (come una ciambella) e sono raccomandati per tutti quanti coloro sono affetti da problemi alla zona coccigea della schiena, lamentando dolori quando sono seduti. Indicati anche per chi ha problemi come emorroidi, al colon o fratture al bacino, sono un prodotto strettamente di nicchia, considerato estremamente efficace dagli utilizzatori.
Assieme a questi vanno citati i cuscini lombari, utilizzati sia a letto che quando siamo seduti per riempire lo spazio tra le vertebre lombari e la sedia o il materasso. Questo cuscino è particolarmente utilizzato da chi deve stare molto tempo seduto, come impiegati o autisti.

Gli altri tipi di cuscini

cuscini da letturaIl cuscino non è solo un elemento essenziale per il giusto riposo, ma è anche un oggetto decorativo per letti, divani e poltrone. I cuscini decorativi sono disponibili con ogni tipo di imbottitura, di federa, di forma e soprattutto di disegno. In commercio c’è una capacità di scelta veramente sconfinata, sia per lo stile decorativo che per le forme. Esistono cuscini a forma di cibo, cuscini sagomati come animali e così via.

I cuscini da “abbracciare”

Focalizziamoci sui cuscini più particolari e meno noti, ad esempio il cuscino dakimakura, diffuso in Giappone. Un cuscino che riprende vagamente la forma umana, sul quale sono disegnate delle idol o delle figure femminili; consigliato per chi non vuole dormire da solo.

Simili a questi, ma molto più essenziali sono i cuscini guling o abrazador, originari di Indonesia e Filippine. Costituiti da un unico grosso cilindro sono pensati per essere abbracciati quando si dorme. Sono utilizzati soprattutto dai bambini.

Il cuscino amante, o cuscino da lettura, che è un grande cuscino con due “braccia”, che è destinato ad essere utilizzato per sostenere il corpo a letto o sul pavimento mentre si legge un libro o si guarda la televisione (addormentarsi leggendo migliora la qualità della nostra vita).

Concludiamo parlando di un tipo di cuscino che può salvare la vita: i cuscini antincendio. Questi sono una difesa passiva dalle fiamme, utilizzati per bloccare le fiamme che possono svilupparsi da buchi e fessure in pareti o pavimenti. Sono assai utilizzati ad esempio nelle cabine ad alta tensione, per renderle sicure durante dei lavori di manutenzione, per poi essere rimossi a manutenzione ultimata.

Quindi sotto al cuscino si nasconde molto più di qualche segreto o qualche dentino, ma millenni di storia e centinaia di applicazioni e utilizzi, che vedono prevalere sempre i migliori cuscini.

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