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Vi sentite più nervosi e scarichi del solito, può essere dovuto al fatto che non dormite bene.
Sul nostro blog ci siamo spesso occupati degli effetti benefici che il buon riposo ha sul nostro organismo. Dormire bene aiuta infatti a vivere meglio, più a lungo, oltre a star meglio sia dal punto di vista fisico, che psicologico. Gli studi e la ricerca sul sonno infatti ha dimostrato che esiste una relazione tra buon umore e buon riposo.

Il sonno e l’umore

Abbiamo già anticipato nell’introduzione che esiste un forte legame tra sonno ed emozioni; che non è un legame a senso unico, bensì a due direzioni, ossia: così come il sonno influenza l’umore, l’umore influenza il sonno.

In dettaglio:

  • dormire bene la notte influirà in maniera positiva sull’umore e sullo stato d’animo una volta svegli;
  • il nostro stato d’animo, a sua volta, inciderà sul nostro riposo notturno, migliorando la qualità e quantità del sonno.

In pratica il legame sonno e umore è a filo doppio, poiché le due cose si influenzano reciprocamente, in un circolo che può essere virtuoso o vizioso a seconda del nostro stile di vita, ma anche della qualità del materasso su cui riposiamo.

Cattivo sonno significa malumore

Dal momento che sonno ed umore sono legati, la ricerca scientifica studia sia la connessione che unisce emozioni positive e sonno, che quella che lo lega alle emozioni negative. La seconda casistica è studiata da maggior tempo, mentre relativamente recente è lo studio tra le emozioni positive e il sonno.

Gli studi in questo campo sono in massima parte svolti per via empirica; indiscutibile è il fatto che emozioni forti e sgradevoli peggiorano sia la qualità che la quantità del sonno (gli incubi sono un esempio di questa correlazione). Il fatto di avere difficoltà a chiudere gli occhi e riposarsi dopo che si è discusso con qualcuno, o si è assistito ad uno sgradevole evento è risaputo. Non tutti però sanno che la riduzione delle ore di sonno aumenta questo effetto sul nostro organismo, aumentando il rischio che si provino esperienze negative il giorno successivo. Si crea un circolo vizioso, che abbasserà gradualmente il nostro umore.

Buon umore e riposo ottimo

Se il cattivo sonno ci aiuta a svegliarci di cattivo umore, da poco tempo è ipotizzabile anche la relazione contraria. Addormentarsi serenamente, di buon umore e senza pensieri negativi per la testa si pensa permetta di riposare più a lungo e meglio. Di conseguenza avendo dormito più serenamente si potrebbe ragionevolmente ritenere che anche il nostro risveglio sarà migliore, quindi l’umore con cui affronteremo la giornata sarà al di sopra del normale.

Tuttavia, mentre la connessione tra sonno e cattivo umore è assodata, quella tra sonno ed emozioni positive è ancora poco chiara e soggetta all’attenzione dei ricercatori. I risultati per ora sono contrastanti: da una parte si è sempre ipotizzato che le emozioni forti (positive o negative che siano) aumentino i livelli di attività cerebrale, in modo che prendere sonno divenga più difficile del solito.

Altri studi, più recenti, invece sostengono l’esatto contrario: ossia che le emozioni positive, creano uno stato d’animo sereno e rilassato possano facilitare il nostro riposo, confermando ciò che è logico pensare.

Un sano riposo quindi può ridurre la percezione di emozioni negative e aumentare la percezione di emozioni positive; un mix che, secondo gli esperti, favorirebbe non solo l’umore, ma anche il raggiungimento di una meta o di un obiettivo.

Cosa ci dice la scienza?

La neurobiologia ribadisce ciò che abbiamo appena esposto, che è sempre stato dimostrato empiricamente: i disturbi del sonno e dell’umore includono delle variazioni nei circuiti che regolano i neurotrasmettitori dell’umore, serotonina e dopamina. Perciò è facile e logico teorizzare che sia i disturbi del sonno che i disturbi dell’umore abbiano una base neurobiologica comune. Ribadendo il fortissimo legame che correla sonno e umore.

Oltre alla neurobiologia, la medicina del sonno espone come l’alterazione del giusto ritmo circadiano (di cui abbiamo già parlato in questo articolo), significa un errato susseguirsi del ritmo sonno-veglia; questo porta a sua volta allo squilibrio dei nostri momenti di attività e riposo, che incide anche significativamente sul nostro tono dell’umore. Chi dorme male e poco prova a restare più a lungo tra le coperte, cercando di recuperare il sonno perduto; si sveglia di malavoglia, con la sgradevole sensazione di non aver riposato affatto, aumentando il rischio di provare emozioni negative e riposare male anche la notte successiva.

Dormire bene a cosa serve?

Il nostro sonno incide sul nostro umore, che influenza sia le nostre scelte sia la percezione che gli altri hanno di noi. Le alterazioni del riposo, sia nella sua qualità che nella quantità, sono accompagnate da maggior desiderio di rinuncia, tendenze di isolamento e assenteismo da lavoro o da scuola. Le conseguenze saranno quindi sia pratiche (un minor rendimento), sia sociali e psicologiche (solitudine e carenza di affetti). Tutto questo può contribuire all’insorgere di disturbi dell’umore e altre patologie connesse; cosa che è meno probabile se si dorme in modo adeguato ogni notte.

Oltre a quanto appena detto, dormire male porta spesso e volentieri a produrre convinzioni errate sulla mancanza di riposo; che creano un vero e proprio “chiodo fisso”. Più ci concentreremo cercando di dormire, più resteremo svegli, perché il nostro umore, non raggiungendo l’obbiettivo riposo, peggiorerà gradualmente; rendendo il riposo minore e peggiore. Di conseguenza è bene cercare di essere sereni quando si va a letto, lasciandone fuori tutti i pensieri negativi.

Emozioni ed umore non vanno confusi

Finora abbiamo parlato di emozioni e, soprattutto, di umore. I due termini però non vanno letti come sinonimi, bensì come due vocaboli ben differenti. Mentre un’emozione è uno stato d’animo passeggero, di breve durata innescato da uno stimolo di valenza positiva o negativa, più o meno intenso. L’umore, invece, pur essendo caratterizzato da intensità e valenza, è significativamente più duraturo e non necessariamente legato a stimoli specifici; bensì ad un’insieme di cause più complesso.

La relazione di cui abbiamo parlato finora, di cui si occupa la ricerca medica, prende in esame il cattivo riposo (eventualmente partecipe dei disturbi del sonno) e i disturbi dell’umore. Le alterazioni del tono dell’umore sono un’esperienza comune e transitoria, dovuta ad un insieme di emozioni e avvenimenti positivi o negativi. Tuttavia se queste alterazioni diventano stabili e intense si possono creare le condizioni cliniche conosciute come disturbi dell’umore, a loro volta connessi ai disturbi del sonno. La relazione, quindi, come abbiamo già detto, è a doppio senso: dai disturbi dell’umore si può giungere ai disturbi del sonno e viceversa.

In conclusione: dormire meglio fa bene all’umore?

I benefici che un buon sonno può dare sono innumerevoli; seguendo una corretta igiene del riposo è possibile anche migliorare il nostro umore; riducendo il rischio d’insorgenza di disturbi ad esso connesso o di altre patologie e non solo. Avremo un tono d’umore più alto al risveglio, quindi saremo più propositivi e produttivi nel corso della giornata e, di conseguenza ci addormenteremo anche meglio. Scegliere il miglior materasso e la giusta rete a doghe può aiutare a dormire meglio e quindi può anche migliorare il nostro umore.

 

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