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In questo articolo tratteremo, a grandi linee, gli effetti della cannabis sul riposo. Infatti se sono ben diffusi e ampiamente trattati gli effetti a lungo e breve termine sul nostro organismo, pochi sanno che queste possono aver ripercussioni sul nostro sonno. La nostra redazione ha deciso di produrre questo articolo poiché nell’opinione pubblica la cannabis è da molti tollerata come droga consumabile, nonostante il suo consumo resti illegale secondo le normative.

La marijuana e i suoi effetti sul cervello

In quanto sostanza stupefacente, la marijuana va ad agire sul nostro sistema nervoso, alterandone la funzionalità. Per questo, come altre sostanze, è stata oggetto di una serie di test e esperimenti scientifici, volti a comprendere il suo funzionamento e i suoi effetti sull’organismo.

In dettaglio a noi interessa un particolare esperimento, la dottoressa Ana Iorga, che ha misurato tramite elettroencefalogramma le onde di 2 suoi colleghi prima e dopo aver assunto della cannabis sia tramite combustione, fumando quindi, sia tramite ingestione, mangiandola.

A discapito di quanto affermato dai 2 colleghi, ovvero di sentirsi rilassati, i risultati dell’EEG hanno dimostrato che nel soggetto che ha consumato cannabis fumando, il ritmo cerebrale, misurato da frequenza e lunghezza delle onde cerebrali, era aumentato. Mentre colui che la aveva consumata per ingerimento, viceversa, ha ottenuto dei risultati assai simili ad uno stato di riposo.

Nulla di nuovo, poiché secondo gli studi precedenti, il THC può sia rallentare il ritmo cerebrale, se siamo in uno stato di rilassamento, sia di velocizzarlo, se stiamo vivendo episodi allucinatori o viaggi mentali.

Niente di nuovo, ma…

Quindi nulla di nuovo, dato che siamo certi che la maggior parte di voi, tolti gli esperimenti, era già pienamente consapevole dell’effetto della marijuana sul nostro organismo. Tuttavia, mettendo assieme queste informazioni, il risultato è semplice: la marijuana, agendo sul nostro sistema nervoso, può alterare il nostro riposo.

Se da un lato rilassandoci, può aiutare a farci prendere sonno, dall’altro, può anche accadere il contrario, rendendoci più attivi. Gli studi e le ricerche danno sempre, in questo campo, risultati ambigui. In ogni caso il suo influsso sulle onde cerebrali durante il sonno, ha effetti sull’attività onirica. Cioè sulla produzione e il ricordo dei sogni.

Infatti il THC agisce sulla fase REM, ossia quella in cui il nostro cervello, lavorando a “minimo regime” produce i sogni. Infatti la accorcia, riducendo la nostra capacità ad avere sogni. Inoltre può agire sul ricordo dei sogni, che vengono quindi come cestinati. Mentre la fase di sonno profondo si allunga. Importante però è l’effetto fionda; poiché terminato l’effetto del THC, specie se il consumo si è protratto per un certo periodo di tempo, il nostro cervello pare riprenda a produrre sogni. Ancora più vividi e realistici di prima.

Alla fine, quali sono gli effetti della  cannabis sul riposo?

In maniera ambigua; dato che gli studi raccolgono risultati discordanti, come quello della dottoressa Ana Iorga. Da un lato può aiutare ad avere un sonno rilassante e privo di sogni. Dall’altro può essere l’esatto contrario. In ogni modo altera il funzionamento del cervello, ragion per cui, consumare cannabis prima di dormire, non può dirsi sia una scelta saggia.

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