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Più volte abbiamo detto come il sonno sia un elemento fondamentale dell’esistenza umana, un bisogno primario, a cui non possiamo rinunciare. Per questo l’influenza che ha avuto nella cultura è molto più importante di quanto si pensi.

I Greci e i Romani

Iniziamo citando gli antichi Greci; i quali, tra le moltissime divinità che adoravano, avevano eletto a divinità anche Ipnos, il dio del sonno. Questa divinità era figlia della dea primordiale Nyx, la notte, e fratello gemello di Tanatos, la morte.
Questo accostamento è dovuto all’entità dei poteri dei due dei, che potevano agire su qualsiasi essere vivente. Ipnos, a differenza del fratello, aveva però anche la capacità di agire sugli altri olimpici; come è raffigurato nell’Iliade, nell’episodio in cui Era gli chiede di far assopire Zeus, per poter aiutare gli Achei nella guerra contro i Troiani.

Questa caratteristica era già testimonianza di quanto fosse importante il sonno e di come nemmeno il Padre degli dei, Zeus, potesse sottrarsi al suo dominio.

Ipnos ha avuto, nel mito greco anche tre figli, ognuno dei quali rappresenta una diversa tipologia di sonno. Il più famoso in assoluto è Morfeo, che viene identificato come il protettore del sogni con figure umane, o il “Plasmatore dei sogni”, ossia colui che fa prendere forma ai sogni.

I Romani, i quali hanno adottato buona parte dei miti e delle usanze dei Greci, invocavano Somnus per avere un riposo piacevole e ristoratore, popolato da sogni gradevoli.

Le culture celtiche e norrena

Il sonno però ha una valenza simbolica importante anche in altre culture:
per i Celti il sonno era un’entità sovrannaturale femminile, Caer Ibormeith, che faceva assopire i viventi con il suo canto melodioso. Una leggenda racconta che Aengus, il dio della giovinezza, innamoratosi di lei, la riconobbe tra 150 ragazze tramutate in cigni. Quando volarono via assieme, il canto da lei intonato fece addormentare tutta l’Irlanda per 3 giorni e 3 notti per quanto era melodioso.

Il pantheon scandinavo rappresenta invece un’eccezione, poiché non esiste una divinità associata al sonno e al riposo. Nonostante questo esistono comunque racconti interessanti in cui il sonno è visto come un elemento magico; legato alla sfera sentimentale.

Ad esempio il popolare eroe Sigfrido, risveglia da un sonno magico la valchiria Brunilde. Ella, avendo disobbedito a Odino, era stata addormentata da lui e portata sulla vetta di una montagna infuocata. Una volta destata la bella guerriera e l’eroe si giurano amore eterno.
Si capisce da questo mito come, in una cultura bellicosa e densa di eroi, come quella norrena, il sonno è visto come un momento magico, ma di debolezza, con una connotazione negativa, simile ad una maledizione umana; ridestarsi è possibile solo grazie al valore di un guerriero impavido e al sentimento amoroso.
Ovviamente, innegabili sono le analogie con la fiaba  de “La bella addormentata nel bosco”.

Nell’estremo oriente: India…

Finora abbiamo trattato le culture occidentali, ma questo non vuol dire che il sonno non sia una presenza importante anche nelle tradizioni orientali.

La religione induista, fitta di divinità e leggende, ha 3 divinità maggiori: Brahma, Vishnu e Shiva; rappresentanti a loro volta la Creazione, la Conservazione e la Distruzione del mondo materiale.
E proprio una di queste divinità viene accostata alla sfera onirica: Shiva.
Tra i numerosi attributi di questo nume infatti si può trovare quello di “Signore del sonno”, ma non solo; il suo stesso nome deriva dalla parola in sanscrito Shin, il cui significato è proprio sonno.
Il sonno portato dal dio è quello senza sogni, in grado di fermare la mente, privandola degli affanni, ed è identificato come la pace, diventando uno degli obiettivi ultimi della meditazione.

…in Cina e Giappone

bakuConcludiamo parlando della mitologia Cinese e Nipponica, le quali si sono influenzate a vicenda per secoli, scambiandosi miti e creature leggendarie vicendevolmente.

Tra queste creature, benigne e maligne, trattando della sfera onirica e del riposo è impossibile non parlare dei Baku. Creature benigne dall’aspetto bizzarro: corpo tozzo e tondeggiante; testa grande con zanne e un grosso naso, simile ad una proboscide.
A questi esseri è attribuita la capacità di allontanare il male; oltre a questo, la loro peculiarità è quella di essere in grado di divorare gli incubi delle persone e, con essi, la sfortuna che li accompagna. La loro presenza quindi è legata ad un sogno ristoratore e riposante, oltre che sereno; la loro immagine è un elemento essenziale per l’arredo delle camere da letto, soprattutto dei bambini; spesso viene ricamata sui cuscini, oppure dipinta su quadri appesi alle pareti, in modo da far sì che il riposo sia sempre il migliore possibile.

In conclusione, il sonno è sempre stato visto come un momento magico e importante; tanto che quasi tutte le culture del mondo hanno divinità e creature protettrici del riposo o dei sogni.
Nei tempi moderni la scienza ha soppiantato la magia, pertanto il progresso tecnico è alla continua ricerca di soluzioni per offrire il meglio in fatto di riposo, attraverso l’innovazione dei materiali dei processi utilizzati per cuscini, materassi e doghe.

Nonostante questo il momento del sonno resterà sempre fondamentale nella cultura umana, sia per il ristoro che è in grado di dare a corpo e mente, che per la capacità di farci avere sogni piacevoli.

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