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Oggi parliamo nuovamente dell’aspetto mitico e folkloristico del sonno, concentrandoci su una figura di cui non abbiamo trattato nel nostro precedente articolo sulla mitologia del sonno: l’omino dei sogni, o, nella dizione inglese, sandman

Uno spiritello ambiguo

L’immagine dell’omino dei sogni è diffusissima nei paesi di cultura occidentale, derivando dalla tradizione popolare nordica; che lo vede entrare nelle case dove riposano i bambini, per cospargere i loro occhi con sabbia magica, in grado di regalare bei sogni.

Ci sono molte fiabe e racconti che parlano di questo spirito benevolo in grado di conciliare il riposo dei bambini; quasi tutti sono caratterizzati dall’alone magico e positivo che questa entità porta con sé; ripreso anche nel film di animazione “Le 5 leggende”, che lo annovera tra i protagonisti; ma non mancano anche rappresentazioni più tenebrose, con toni più cupi. Nella musica, ad esempio, si può citare la canzone dei Metallica “Enter Sandman”; dove appare come una bestia dispensatrice di incubi.
Vediamo alcuni racconti che prendono spunto da questa diffusa leggenda.

Ole Chiudigliocchi (Ole Lukøje)

In questa fiaba Hans Christian Andersen, ispirandosi alla figura dell’omino del sonno, racconta di questa benefica entità; che concilia il sonno dei bambini spruzzando sui loro occhi del latte con una siringa magica e soffiando dolcemente sul collo.
Una volta addormentati inizia a raccontare storie stupende ai bambini che sono stati buoni; aprendo sopra le loro teste un ombrello decorato; mentre ai bambini disobbedienti viene dato un sonno triste, privo di sogni, usando un ombrello senza disegni.

 

Andersen racconta in questa fiaba il rapporto speciale che lega Ole al bambino Hjalmar; dal quale si reca per una settimana intera, facendogli vivere incredibili avventure.
Il racconto, per quanto denso di elementi positivi, si conclude con la presentazione del fratello gemello di Ole Lukøje, la Morte; che non si reca mai due volte dalla stessa persona. I racconti che narra durante il sonno eterno, possono essere stupendi, per chi ha vissuto una vita buona e onesta, o terribili per chi è stato malvagio.

L’omino dei sogni di Gianni Rodari

Tra gli autori più recenti che hanno trattato dell’omino dei sogni c’è il noto scrittore per bambini Gianni Rodari. In una filastrocca dove descrive le avventure oniriche di un bambino che “vola” nel mondo dei sogni; seguito dalla dispettosa, ma vigile presenza dell’omino dei sogni che lo porta sull’arcobaleno; per poi farlo scivolare in mare; salvarlo in seguito da dei banditi malvagi per concludere in una classe di scuola con un sogno che tutti noi abbiamo fatto almeno una volta, l’interrogazione!
La filastrocca si conclude con la mamma che sveglia il figlio, che subito cerca l’omino dei sogni, ma non lo trova perché “forse di giorno sta sotto il comò!”

Nel componimento di Rodari l’omino dei sogni è ambiguo. Da un lato permette ai bambini di vivere avventure incredibili ed emozionanti; dall’altro si diverte a fare dispetti, attraverso sogni bizzarri e un po’ paurosi; tuttavia senza che ci sia nessun pericolo, perché è sempre presente, pronto ad aiutare il bimbo che sogna.

L’uomo della sabbia (Der Sandmann)

Der SandmannIn conclusione citiamo un racconto incentrato sulla figura dell’omino dei sogni, vista da un’ottica completamente diversa nel romanzo dello scrittore, compositore e pittore E.T.A. Hoffmann,“Der Sandmann” (tradotto letteralmente come “L’uomo della sabbia”, ma reso anche in altri modi, tra cui “L’Orco Insabbia” o “Il mago della sabbia”).

Questo racconto non ha nulla di benevolo e di positivo, ma è caratterizzato da toni foschi e scuri, tipici del romanzo gotico. Motore degli eventi è però, come si può capire dal titolo, l’omino dei sogni, che è descritto con tratti demoniaci.
Nell’incipit, il protagonista, Nathaniel, racconta all’amico Lotario, come, da bambino, la madre, per farlo addormentare, minacciasse lui e i suoi fratelli attraverso la venuta dell’uomo della sabbia.

Questa era una creatura malvagia; che avrebbe accecato i bambini che non volevano dormire lanciando nei loro occhi della sabbia, la quale aveva l’effetto di fare uscire dalle orbite i bulbi. Questi venivano poi raccolti dall’omino stesso per darli in pasto alla sua mostruosa prole; composta da creature dotate di becchi ricurvi, come quelli di uccelli notturni.

 

In conclusione l’omino dei sogni è stato dipinto sia come una creatura benefica, in grado di donare sia sogni d’oro, come nella fiaba di Andersen; che come un’entità maligna, come nel racconto di Hoffmann. A noi piace immaginarlo secondo la visione data da Rodari, dispettoso, ma bonario, addormentato sotto il nostro comodino di giorno e pronto a farci vivere avventure incredibili di notte, mentre siamo sdraiati sul nostro comodo materasso.

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