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La terapia verbale può aiutare gli adulti che rimangono a lungo svegli a letto quasi tutte le sere. Al posto di pigliarsi un sonnifero, qualcuno che soffre di insonnia potrebbe beneficiare di tecniche associate alla terapia cognitivo-comportamentale, o terapia verbale, hanno detto i ricercatori dopo aver esaminato 20 studi precedenti.

I benefici della terapia cognitivo comportamentale per l’insonnia

La terapia cognitivo comportamentale è un tipo di terapia verbale in cui l’obiettivo è quello di aiutare le persone a cambiare il proprio schema di pensiero e elaborare risposte migliori alle situazioni.

Gli studiosi hanno stabilito che gli individui che si sono impegnati in queste pratiche col fine del miglioramento del riposo si sono addormentati 20 minuti prima, in media, e hanno dormito 30 minuti in più ogni notte.

Gli effetti della terapia paragonati ai sonniferi

Gli effetti sembrano continuare nel tempo e portare a un miglioramento dei riposo, quindi del benessere generale. Questo quanto espone l’autore dello studio, il dott. James Trauer, uno specialista del sonno presso il Centro Disturbi del Riposo di Melbourne, Australia.
Fino al 15% degli adulti in tutto il mondo ha difficoltà a dormire, oppure è affetto da un disturbo del riposo.

Ciò può portare a ansia, depressione e persino diabete di tipo 2; dato che il sonno influisce sull’appetito e sulle funzioni ormonali (leggi questo articolo). I sonniferi e altri farmaci, anche se ampiamente commercializzati, possono causare dipendenza e fastidiosi effetti collaterali, hanno aggiunto.

Gli effetti della terapia cognitivo comportamentale sul riposo

Negli studi sono state valutate almeno tre su cinque tecniche per giungere al miglioramento del sonno, che possono essere utilizzate nella terapia cognitivo comportamentale. Gli studi includono adulti con insonnia, ma nessun problema medico o psichiatrico che possa interrompere o influire sul sonno. Ad esempio, nello studio non era incluso nessun individuo affetto da apnea del sonno o da depressione cronica.

Per le persone senza problematiche di salute che incidono sulla qualità del sonno, la ricerca suggerisce che la terapia verbale (o terapia cognitiva comportamentale) può aiutare, a patto che ci si impegni a lavorare duramente e cambiare i comportamenti e le attitudini al riposo, come sostiene il dottor Trauer.

Prima del trattamento, il tempo medio per addormentarsi era leggermente superiore ad un’ora e il tempo medio per alzarsi dal letto dopo aver inizialmente dormito era di circa un’ora e un quarto. A seguito della terapia verbale il tempo per addormentarsi si è ridotto di circa 20 minuti e il tempo di svegliarsi dopo è diminuito di circa 30 minuti. Si tratta di miglioramenti assai significativi.

In cosa consiste la terapia verbale per l’insonnia

Gli elementi essenziali includono la terapia del linguaggio volta a ridurre l’ansia e i pensieri negativi sull’insonnia; il controllo dello stimolo per potenziare la relazione tra letto e sonno; e infine limitare il tempo complessivo che si trascorre a letto. Inoltre, l’igiene del sonno è mirata a creare una buona routine pre-sonno e le tecniche di rilassamento sono volte a minimizzare le tensioni muscolari e le distrazioni mentali.

Uno dei principali vantaggi è che la terapia cognitiva comporta di sviluppare determinate abilità di adattamento per i pazienti, che possono quindi avere un modello comportamentale per tutta la vita, da utilizzare ogni volta che i sintomi si ripresentano. Quindi la terapia verbale per l’insonnia vale molto di più di un semplice sonnifero.

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Fonti:

National Sleep Foundation: https://www.sleepfoundation.org/sleep-news/cognitive-behavioral-therapy-insomnia

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