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Nonostante le anomale temperature di questo Ottobre 2018, gli appassionati di natura e di montagna si saranno resi conto che, nelle zone dove normalmente si osservano le marmotte, non se ne trova nemmeno una. Questo perché, nonostante il caldo, per tutti gli animali è iniziato il periodo del letargo.

Letargo o ibernazione

Il letargo è lo stato di sonno, sarebbe meglio dire di quiescenza, in cui si lasciano cadere svariate specie animali. Tra tutti numerosi sono gli invertebrati, come il weta (o grillo della Nuova Zelanda), che si lascia, letteralmente, ibernare dal ghiaccio invernale tra le montagne.

Bisogna comunque fare una differenza, mentre per alcune specie, come il weta, si può tranquillamente parlare di ibernazione; per altre, specie quelle a sangue caldo, è più corretto parlare di letargo o di quiescenza invernale. Questi animali infatti non ibernano, in senso stretto, ma cadono in uno stato di sonno apparente, in cui i processi metabolici sono assai più lenti.

Sonno, ma non sonno

Il letargo è diverso dall’immagine comune che possiamo avere, infatti una creatura in letargo non dorme per 3 mesi di fila. Semplicemente riduce al minimo ogni attività vitale; in questo modo può reagire a degli stimoli di ogni tipo, benché in maniera rallentata.

La quiescenza che induce il letargo è una strategia evolutiva, che permette di sopravvivere ai periodi in cui il cibo è più scarso (come l’inverno), in attesa del ritorno delle piene risorse alimentari. Quindi, in caso le riserve di grasso accumulate si riducano, oppure in caso di altre evenienze, può accadere che un animale esca dal letargo.

Questa evenienza, a causa del caldo, è diventata tutt’altro che rara, anche nella nostra penisola, dato che nel Febbraio 2017 in Friuli, un orso è uscito anticipatamente dal letargo. A causa del caldo, è stato spiegato poi. Altri casi simili, ma meno eclatanti, sono le lucertole che si possono vedere nei giorni di sole invernale.

Come sopravvive un animale in letargo

La sopravvivenza durante il letargo è essenziale al fine che esso sia una strategia evolutiva efficace. Per questo l’organismo dei mammiferi e rettili che vanno in letargo non congela; ciò è dovuto all’accumulo di sostanze nel corpo.

Dato che tutti gli organismi sono composti a base d’acqua, il congelamento o l’ipotermia sono rischi concreti. Gli animali che vanno in letargo hanno un organismo in grado di immagazzinare sali, urea, acido urico e altre sostanze che impediscono al sangue e al citoplasma di congelarsi e cristallizzarsi.

Contemporaneamente, la temperatura corporea può abbassare notevolmente. Gli animali a sangue caldo di solito di 4-7 °C; che può scendere a valori tipici del congelamento in specie a sangue freddo. In particolare, gli orsi, non hanno un vero e proprio letargo, ma una quiescenza vigile, tanto che le femmine partoriscono nelle tane i loro cuccioli. Questo è interessante, considerando che il loro organismo è in grado di riutilizzare e metabolizzare persino l’urina, riducendo il bisogno di urinare per mesi!

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