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Una nenia lenta e gentile, cantata da una voce di mamma. Le parole che ritmate arrivano docili alle orecchie di un infante per cui è arrivata l’ora di abbandonarsi al sonno, sdraiato nella sua culla o tra le braccia fidate di un parente. È questa l’essenza della ninna nanna. Elemento essenziale del riposo per i bambini, che aiuta tanto loro (quanto i genitori) a passare delle notti serene, nei loro letti.

Un patrimonio europeo e mondiale

Dal punto di vista culturale le nenie per conciliare il sonno dei bambini sono un patrimonio immateriale inestimabile, residuo della tradizione orale, antica quanto la cultura umana. Basta pensare che su di una tavoletta di argilla è stata incisa, circa quattro millenni or sono, la più antica ninna nanna conosciuta. Il testo è cuneiforme e si ipotizza che l’autore fosse uno scriba babilonese. Tuttavia, per quanto interessante possa essere la scoperta, il contenuto è piuttosto diverso dalle nenie più recenti. Suona come una minaccia per il bambino che piangendo può disturbare il protettore dell’abitazione.

Nei millenni le ninna nanne hanno accompagnato i sonni dei bambini in tutto il mondo. Sono diventate parte integrante della cultura del sonno mondiale. Tanto che ogni angolo del globo ha una (o più nenie) per conciliare il riposo dei bambini, che testimoniano usi e tradizioni della zona di riferimento. Questa caratteristica ha permesso alla ninna nanna di diventare un fenomeno degno dell’attenzione della Commissione Europea. In dettaglio, attraverso il progetto “Lullabies of Europe”, le ninna nanne di diversi paesi dell’Unione Europea sono state raccolte al fine di conservarle per il futuro. Preservando al tempo stesso il patrimonio culturale che rappresentano.

Un elenco di questa raccolta è stato raccolto e reso disponibile attraverso l’omonimo sito. Dove i testi sono disponibili in inglese, ceco, danese, italiano, romeno, greco e turco. Da questo sito possono essere scaricate tramite “i-Tunes”. In alternativa può essere acquistato il CD.

L’importanza di questo progetto va ben al di là della semplice conservazione culturale. Ma vede la ninna nanna come un mezzo per diffondere nuove lingue e culture all’interno di un nucleo familiare. Un modo da superare il divario culturale tra le diverse nazioni.

Ninna nanna e riposo

Da quanto appena scritto si può capire facilmente come la ninna nanna sia un mezzo per trasmettere e diffondere la cultura di un’area. Far conoscere la sua lingua e le tradizioni. Anche se questo non è principalmente il suo scopo. Infatti, al pari di un buon materasso, la nenia può conciliare il sonno dei bambini. Questo è stato dimostrato da diversi studi, dove è emerso che i neonati sono inclini alla musica e hanno un ottimo senso del ritmo, fin da prima della nascita. Infatti è risaputo che già durante la gestazione, più precisamente dal 6 mese, il feto possa percepire suoni e distinguere tra diversi ritmi e tipi di musica.

Il canto, in particolare la voce materna, è quindi un mezzo di comunicazione importante per i neonati. Capace di consolidare il legame madre-figlio, in grado di aggirare la comunicazione linguistica, precedendola sul tempo. Infatti il bambino reagirà positivamente al ritmo di una ninna nanna cantata dalla madre, pur senza conoscerne le parole. Il segreto sta nel ritmo, che, è stato ipotizzato abbia la capacità di diminuire l’eccitazione e rilassare l’umore del neonato, rendendo più graditi i momenti salienti della sua giornata. Su tutti questi, quello importantissimo del sonno.

Anche dopo che si abbandona il lettino o la culla, per un letto “da grande” con un normale materasso, la ninna nanna resta una componente fondamentale per aiutare i nostri figli ad avere un sonno riposante e ristoratore.

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