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Il 1 Ottobre, è stata dichiarata essere la giornata internazionale del caffè, beninteso, non solo la bevanda in tazzina da gustare al bar alle 07.00 di mattina prima di andare a lavoro. Ma di tutta la pianta e dell’immenso bagaglio di tradizione che ogni singolo chicco di essa racchiude.

La pianta del caffè

Caffè è il termine che indica la bevanda che si ottiene dalla polvere dei chicchi dalle piante del genere coffea; in questo genere sono ascritte almeno 100 specie diverse, tuttavia solo 2 generalmente sono quelle che hanno un fine commerciale: arabica e robusta.

Le piante di caffè sono originarie del Corno d’Africa, in particolare l’Etiopia, tanto che il nome del genere è derivato dalla regione Kaffa, ossia quella parte di Africa occidentale in cui si coltivava in origine il la pianta del genere coffea.

Caffeina e sonno

Fatto questo brevissimo incipit, perché in questo articolo stiamo parlando di caffè? Molto semplicemente perché il caffè contiene una sostanza, la caffeina, che è direttamente responsabile della qualità del sonno e del riposo, che peggiorano a seconda della quantità di caffeina assunta quotidianamente, oltre alla nostra sensibilità a tale sostanza.

La caffeina infatti si lega all’adenosina, ossia quella sostanza che il nostro organismo rilascia per farci addormentare quando dobbiamo staccare la spina; simulando così il riposo. In pratica, si può dire che la caffeina è un “trucco” per ingannare il nostro sistema nervoso, illudendolo a lavorare anche quanto è strano. (Della caffeina abbiamo già parlato in un precedente articolo)

Il caffè decaffeinato

Tuttavia, tolto questo effetto sul nostro organismo, il caffè è un piccolo piacere che possiamo avere ogni giorno per qualche attimo, proprio, inversamente alla funzione della caffeina, per “staccare la spina”. In particolare in Italia il 97% della popolazione ha ammesso di essere un consumatore di caffè. Non c’è da stupirsi che il caffè sia il secondo prodotto per consumo a livello mondiale dopo il petrolio.

Tuttavia, vista la quantità di caffè consumato globalmente, e i suoi inevitabili effetti sul sonno e sul riposo, emersi fin dagli albori della sua storia di consumo, è stato inventato, in un periodo comunque piuttosto recente, il caffè decaffeinato. A Brema nel 1905 da Ludwig Roselius, che per primo ha pensato di isolare la caffeina dal chicco di caffè, separandola con l’utilizzo di CO2.

In questo modo, consumare caffè anche durante la giornata, o prima di andare a dormire è possibile, senza che ci siano effetti peggiorativi sulla qualità del riposo.

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